Pioveva, pioveva sempre.
Quel giorno un raggio di sole però squartò le nubi nere e un arcobaleno spuntò dal nulla. Un uomo lentamente scivolò giù dell'arcobaleno e ogni cosa dentro di me mutò.
La sua voce mi cullava il cuore e piano piano lo modellava a forma del suo viso.
Mi indicava mari, boschi e cieli sereni e cieli notturni. Mi raccontava di diavoli e di eterei angeli. Mi svelava nomi di uomini da cui imparare. Mi insegnava come si fa l'amore.
Tutto sembrò durare un attimo.
Si fece silenzio quando le nubi iniziarono a nascondere quel raggio di sole.
L'arcobaleno iniziò a sbiadire e quell'uomo risalì su di esso e mi indicò una scala e poi sparì.
L'acqua della pioggia mi bagnò il viso, le lacrime e i vestiti.
Nel cuore un amore immenso pulsava come mai aveva fatto.
Amavo l'uomo dell'arcobaleno e niente e nessuno me lo avrebbe fatto dimenticare e mi avrebbe impedito di cercare un modo per salire sull'arcobaleno e di vivere con lui per sempre mano nella mano.
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